Immaginare una monorotaia che colleghi Mirandola con Modena, quindi per oltre 35 Km a 4 metri sopra il suolo del tracciato della vecchia ferrovia Mirandola-Modena, come propone il M5S, ha il suo fascino: collegamento veloce e anche panoramico sui prati della pianura. C’è solo un particolare: la monorotaia sopraelevata, ai costi di oggi, è utilizzata per collegamenti intermodali di città dove non esistono alternative di superficie. Prossima la inaugurazione dellaPeople Mover che collega la stazione di Bologna con Aeroporto oppure il Malpensa Express che collega Milano con Aeroporto. Costi? sono circa 130 milioni di euro ogni 5Km.
Quindi Mirandola – Modena sarebbe almeno sugli 800 milioni: il costo di 2 o 3 ospedali.
Il Liceo rapito Nel programma del centro destra (e anche del M5S ma con diversa ubicazione) si parla di uno studio di fattibilità per portare il liceo Pico nella vecchia sede di piazza Garibaldi.
Per essere utili vorremmo ricordare alcune evidenze pubbliche:
a) E’ in partenza il cantiere per portare biblioteca e archivio in piazza Garibaldi, nell’ex- liceo, un progetto che darebbe vita a una delle più belle e moderne biblioteche regionali. In termini di spazio le due collocazioni non sono compatibili (nel frattempo la popolazione del liceo è aumentata del 40%);
b) Contemporaneamente è avviato il cantiere per consegnare l’ex- Galilei di via 29 maggio come nuova sede della Liceo Giovanni Pico, del corso professionale e del nuovo corso sociale sanitario. I lavori si concluderanno a luglio 2019;
c) L’istituto Luosi Pico sta avviando l’asta per fornire arredi alla nuova sede di via 29 maggio per 160.000 € accantonati nel bilancio della scuola.
d) Nell’area del polo scolastico è presente il laboratorio bio-chimico (valore 400.000 €) del Campus biomedicale donato alla scuola dalla Stampa e dal Comune di Torino per la curvatura scientifico – biomedica del liceo classico e linguistico;
e) E’ previsto il trasferimento della stazione autobus nel polo scolastico di via 29 maggio;
f) Per quanto prestigioso come edificio, l’ex Liceo di piazza Garibaldi non è idoneo per le esigenze di una scuola moderna ed organizzata in ambienti di apprendimento; Perché tutto questo? per portare un po’ di studenti in centro storico. Evidentemente perchè l’istruzione non è un fine, ma un mezzo!
L’idea può compiacere solo qualche nostalgia, oltre a essere troppo tardi per essere concreta. La scuola è una cosa più seria.
Giorgio Siena –Capolista #piùmirandola +Mirandola +Competenze
Con il trasferimento del Liceo Pico e del professionale Luosi nella sede rinnovata dell’ex Galilei di via 29 maggio, entro il nuovo anno scolastico, si completa la realizzazione del polo scolastico superiore, dopo la nuova scuola media Montanari, le scuole primarie e dell’infanzia sull’intero territorio comunale. Detto senza alcuna enfasi si tratta dell’unico caso in Italia di scuole, di ogni ordine, completamente rinnovate con criteri antisismici, a risparmio energetico e con moderni ambienti di apprendimento. Il Galilei, Luosi Pico e il Campus biomedicale (laboratorio chimico biologico annesso alle scuole), l’Aula Montalcini sono oggi le migliori e più attrezzate scuole e strutture superiori della Provincia di Modena e dell’intera Regione, pertanto una delle migliori in assoluto in Italia. Costruite dopo gli eventi sismici e con generose donazioni dei privati (ENI, Barilla, Confindustria Vicenza, Rotary, Lyons e numerosi altri) e investimenti pubblici (Regione ER, Provincia di Modena, Comune di Torino e altri comuni, Comune di Mirandola) sono state una dimostrazione di efficienza e passione per l’istruzione. Mirandola deve essere consapevole e orgogliosa di questo, perché è qui che si costruisce il futuro.
Giorgio Siena – dirigente scolastico Lista civica + Mirandola
La ricostruzione di Mirandola, è stata, è e sarà il tema portante dell’azione di governo della nostra Città ancora per i prossimi anni, con particolare attenzione ai settori più sensibili, quali il centro storico, le opere pubbliche, i monumenti e le Chiese, al fine di vedere concluso il lungo percorso intrapreso dopo il maggio del 2012.La ricostruzione della parte pubblica presenta sicuramente elementi di positività per quanto riguarda il numero di progetti in campo seguiti dall’attuale Amministrazione (più di 50) che potranno nel futuro fornire un nuovo aspetto alla nostra Città. Tuttavia, si stanno incontrando alcune difficoltà per avere il parere finale dei diversi Enti preposti (ad esempio, Commissario alla ricostruzione, Sovrintendenza, Servizio geologico) per potere mettere a bando di gara il progetto di ricostruzione, soprattutto per i beni più complessi (ad esempio, Castello dei Pico, Municipio storico); è strategico per il prossimo futuro concentrare gli sforzi per concludere tutti gli iter autorizzativi e vedere la partenza dei cantieri in Centro delle opere simbolo della nostra comunità.Un tema sicuramente fondamentale per il prossimo futuro sarà la valorizzazione funzionale del Centro storico che dovrà seguire di pari passo la fase di ricostruzione, privilegiando il “bello” e l’attrazione come elemento aggregante di tutti gli interventi di ristrutturazione privato-pubblica e dei servizi.
Alessandro Ragazzoni Assessorato Qualità Urbana, Sicurezza e Agricoltura
Deleghe: Lavori Pubblici, Patrimonio, Ambiente, Agricoltura
Il Regolamento per gli Standard Ospedalieri del 19 giugno 2015 individua gli “standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza ospedaliera”. I Presidi ospedalieri di I° livello (bacino di utenza 150.000-300.000 abitanti) sono dotati delle specialità, oltre a quelle presenti nei presidi di base: Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (U.T.I.C.), Neurologia, Psichiatria, Oncologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia. Come si vede l’ospedale di I° livello ha parametri tecnici e demografici ben definiti a costi standard per mantenere una qualità elevata. Dopo il PAL 2011 la Regione con i comuni interessati doveva avviare la progettazione dell’Ospedale Unico di Area (o di I° livello) dell’Area Nord di Modena (Carpi e Mirandola) che assieme alla viabilità sarebbe stato l’investimento più importante della Regione in sanità. Non è avvenuto per l’imponente investimento di Baggiovara? perché e mancata la volontà e la spinta dei comuni interessati? perché c’è stato il terremoto che ha ridefinito le priorità? Perché Mirandola e i comuni sparsi è politicamente debole? Forse un po’ per tutte queste ragioni. Ma oggi pensare che Mirandola sia Ospedale di I° livello in deroga e che Carpi sia anch’esso di I° livello (in deroga) è realistico? Oppure che il Santa Maria Bianca di Mirandola diventi di I° livello e quello di Carpi sia declassato a minore (Carpi con oltre 70.000 abitanti è comune maggiore della provincia di Modena) è realistico? Quando da consigliere provinciale ho votato il PAL del 2011 credevo (ma lo credo tuttora) che la soluzione fosse un grande investimento regionale su ospedale e viabilità nella zona nord di Modena: circa 200.000 abitanti e cuore di una economia che è oggi l’unica con possibilità di espansione (il distretto sud Sassuolo-Maranello schiacciato dagli appennini ha raggiunto il massimo potenziale) anche per la vicinanza con Cento e San Giovanni, comuni con notevoli affinità su meccanica e motoristica in particolare. Ad oggi il problema è sicuramente aperto e mi sembra sensato prevedere che: a) Dopo le elezioni amministrative di maggio i nuovi Consigli Comunali di Carpi, di Mirandola e di tutti i comuni interessati saranno sollecitati a ridiscutere il problema; b) Il Comune di Carpi non ha i requisiti per l’Ospedale di I° livello e non può pensare di avere la condivisione al superamento dei parametri per un nuovo ospedale collocato dove crede; c) Il problema dell’ospedale è un problema che mette di fronte due territori (Carpi e Terre d’Argine, Mirandola e UCMAN che devono trovare un intesa comune); d) Serve realismo e chiarezza: “riqualificare e potenziare” sono espressioni vuote se non tradotte in fatti concreti: primariati, posti letto investimenti tecnologici. e) La salute, con i costi relativi, non è solo ospedali, ma è anche la rete sociale-sanitaria: educazione, prevenzione, sicurezza, diagnosi e cura, assistenza, spesa farmaceutica. In questo gli interventi per Casa della salute e OSCO hanno un’altra funzione, ma non meno importante. Oggi c’è chi strumentalizza il problema per una vittoria alle prossime elezioni: forse che M5S e Lega a Carpi hanno a cuore l’Ospedale di Mirandola? Sul problema le liste e le forze politiche di Mirandola (tutte) farebbero bene trovare una intesa, se davvero vogliono il bene di Mirandola.